IA: quando le informazioni valgono oro

Superintelligenza e informazioni

Nel 2014 il filosofo svedese Nick Bostrom pubblica il suo saggio più noto: Superintelligence – Paths, Dangers, Strategies (Superintelligenza – Tendenze, Pericoli, Strategie, Bollati Boringhieri, 2018).  Nel 2015 firma, anche con lo scienziato Stephen Hawking, una celebre lettera aperta che vuole avvisare la Comunità scientifica dei pericoli legati allo sviluppo di una super IA, Intelligenza Artificiale.

Chi non conosce gli scenari distopici di film, romanzi e serie televisive (Matrix e Person of Interest fra i più recenti e ben congegnati) in cui si narrano i disastri apocalittici causati dall’uso di intelligenze artificiali fuori controllo? La domanda che Bostrom si pone è: quanto tempo occorrerebbe a un super cervello elettronico per superare le prestazioni umane? La sua risposta è che non possiamo calcolarlo con esattezza e da qui lo scenario può solo essere ambiguo e poco promettente.

A domanda risposta

Perché costruire delle Macchine in grado di gestire ed elaborare una enorme mole di dati? Per poter aprire a un’orizzonte più certo di comprensione, bisognerebbe prima capire chi controlla la creazione, distribuzione e appropriazione dell’informazione. Questa potrebbe essere la domanda chiave per gli uomini di questo millennio.

Dalla realtà al romanzo
La Chiave di Auberon
La Chiave di Auberon – Vania Russo – La trilogia dell’Inquisitore

«Le isole genetiche facevano parte del paradigma di Oruley».
«Ancora non capisco perché abbia coinvolto uno come Icaro».
«Questione di prospettive. Per Icaro i genomi erano dei software da violare, mappare e registrare su disco. Un codice digitale pronto per essere processato da un computer. Per Oruley le informazioni sono il potere».
Si fissarono per un lungo momento.
«Inizio a pensare di non aver mai conosciuto veramente Icaro».
«Nessuno lo ha mai conosciuto davvero, nemmeno Oruley, e quando alla fine ebbero divergenze di opinioni, si separarono in malo modo. Non so molto altro sulla faccenda, solo che il progetto al quale stavano lavorando insieme si interruppe per parecchio tempo».
«Che tipo di progetto?»
«Auberon, un’intelligenza artificiale, un sistema per integrare indici finanziari, genomi, farmacopea, politica: in una parola controllo. E temo che Oruley non si sia arreso».
«Devo trovare Icaro», disse Matteo reclinando lo schermo del computer.
«Tu devi essere messo al sicuro».
«Cercherò di non espormi».
[Tratto da: La Chiave di Auberon di Vania Russo – Trilogia dell’Inquisitore]

Le informazioni che valgono oro

Nel suo saggio inchiesta Biohacker – Scienza aperta e società dell’informazione (Elèuthera, 2014), lo studioso

codice genetico
Codice gentico

Alessandro Delfanti apre a una visione del possesso di informazioni non molto esplorata. Per la maggior parte di noi le informazioni riguardano vicende, accadimenti, nomi, cognomi, ragione sociale; ma se «informazione e conoscenza non sono beni comuni, creati e condivisi dall’intelligenza collettiva», allora qualcuno può appropriarsene e usarli «su terreni di battaglia in cui avviene lo scontro tra privatizzazione e distribuzione della ricchezza». Ma quali sono i dati che valgono oro? «Condividere dati genetici attraverso database ad accesso aperto, crackare un codice DNA, standardizzare parti biologiche […] per la ricerca biomedica fa parte di un processo che è caratterizzato anche da cambiamenti istituzionali, e mette in discussione alcune delle nostre assunzioni sul rapporto tra mercato, scienza e potere».

DNA, informazioni genetiche, condivisione di dati su piattaforma biohacking open source, controllo, assunzione di dati, indici finanziari, comportamenti, abitudini, Big Data: sono queste le informazioni che valgono oro? Se Nick Bostrom avesse ragione e se quello che egli chiama rischio esistenziale fosse uno scenario realmente plausibile, le potenzialità della vita intelligente sul pianeta Terra potrebbero essere legate proprio alla gestione delle informazioni affidate a un’Intelligenza Artificiale. Quali garanzie avrebbero gli esseri umani? Possibilità o mera fantascienza?

Bibliografia

Vania Russo, La Chiave di Auberon, Panda Edizioni, 2019.

Nick Bostrom, Superintelligenza – Tendenze, Pericoli, Strategie, Bollati Boringhieri, 2018.

Alessandro Delfanti, Biohacker – Scienza aperta e società dell’informazione, edizioni Elèuthera, 2014.

Human Genetic Enhancements: A Transhumanist Perspective Journal of Value Inquiry, Vol. 37, No. 4 (2003): pp. 493-506.

Condividi:
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *