Il carismatico psicanalista ebreo Wilhelm Reich (1897-1957) era convinto sostenitore della teoria secondo cui l’autoerotismo fosse utile a educare individui «equilibrati», privi di inibizioni religiose o atteggiamenti antisemiti. La sua passione per la libera espressione sessuale derivava, a suo dire, dalla frequentazione di Sigmund Freud (1856-1939), ma fin da piccolo aveva vissuto in un ambiente particolarmente attivo, tanto è vero che: «già dall’età di quattro anni e mezzo aveva avuto rapporti sessuali con la cameriera, la balia e, più tardi, con l’istitutrice» (R. Marchesini, Le vie della psicologia, 2020). Precocissime furono anche le fantasie erotiche verso la madre: «Ho bisogno di una donna che sia madre e prostituta […]», scrisse nel Diario ricordando quel periodo, e aggiunse in riferimento ai rapporti adulterini di lei con un istruttore: «Avevo pensato di entrare nella stanza e di chiedere a mia madre di avere rapporti anche con me (vergogna!), minacciandola che altrimenti l’avrei detto a mio padre»; in effetti denunciò al padre quel tradimento e lei si suicidò. A dieci anni, Reich iniziò a manifestare una vivace spinta zooerastica (nel Diario racconta di come amasse stimolare la vagina delle cavalle con un frustino) e ad avere rapporti sessuali quotidiani con la cuoca. Fu il padre a introdurlo, per lenire le sofferenze dopo la morte della moglie, alla frequentazione dei bordelli, dove Reich imparò a vivere in modo completo la sua libido: «Era l’atmosfera, l’abbigliamento, le luci rosse, la provocante nudità, l’odore delle prostitute, non lo so! Ero nella pura concupiscenza sensuale. Cessavo di essere. Ero solo un pene! Mordevo, graffiavo, colpivo le ragazze! Pensavo che avrei dovuto strisciare in loro» (Reich, Passioni di gioventù: un’autobiografia. 1897-1922).  Lentamente, e inesorabilmente, giunse alla conclusione che la masturbazione e la vita religiosa erano incompatibili, ragion per cui finì con l’individuare proprio nella masturbazione la cura più efficace contro l’istinto religioso, che per Reich era il male assoluto, perché controllo e impedimento, anche con limiti etici o morali, all’attività sessuale.

L’INFLUENZA DELLA LIBIDO DOMINANTE

Lo studioso di rivoluzione culturale Michael Jones riferisce che: «Quella che Reich scoprì è una verità fondamentale della politica sessuale, già scoperta dalla Chiesa cattolica due millenni prima di lui. O la masturbazione distrugge la tua vita di preghiera, o la preghiera distrugge la tua ossessione per la masturbazione. Le due forme di attività sono psichicamente e vicendevolmente incompatibili» (M. Jones, Libido Dominandi, 2005). Convinto, e volendo convincere, delle grandi proprietà terapeutiche della masturbazione, Reich masturbava le sue pazienti durante le sedute terapeutiche: «Il piacere di vivere e il piacere dell’orgasmo sono identici», mettendo sullo stesso piano la felicità infinita con il procurarsi un numero infinito di orgasmi. Sbarcato negli USA come membro autorevole della scuola neo-freudiana di psicanalisti, Reich fu accolto con grande entusiasmo da molti psichiatri e scrittori: Herbert Marcuse (1898-1979), Erich Fromm (1900-1980), Theodor Adorno (1903-1969), Max Horkheimer (1895-1973), Alexander Lowen (1910-2008), Stanley Keleman (1931-2018), Moshé Feldenkrais (1904-1984), Ida Rolf (1896-1979), Paul Goodman (1911-1972), Norman Mailer (1923-2007), Allen Ginsberg (1926-1997), Saul Bellow (1915-2005), Fritz Perls (1893-1970) e Arthur Janov (1924).

PADRE DELLA RIVOLUZIONE SESSUALE

Dunque, per Reich la felicità esistenziale (diciamo pure completa dell’individuo) e l’orgasmo sono sullo stesso piano e per il bene dell’umanità egli teorizzava il raggiungimento di una «rivoluzione sessuale» (locuzione che probabilmente usò per primo) tale da garantire ai giovani la possibilità di accesso «all’orgasmo libero», sottraendoli all’oppressione della famiglia di origine e dando loro «una casa dove potersi accoppiare liberamente».
«Nel 1954, all’apice dell’era maccartiana, Reich venne incarcerato con l’accusa di frode medica per aver tentato di promuovere e vendere «cabine orgoniche» (Master of Porn: Systematic Promotion of Sexual Deviance I a cura di Paolo Baroni). Più piccole di una normale cabina telefonica, esse erano formate da piccoli scompartimenti in cui i pazienti dovevano sedersi per brevi periodi per assorbire i «raggi cosmici». Secondo Reich, queste sedute rinvigorivano sessualmente, curavano l’impotenza e il cancro, e avrebbero agito da antidoto alle radiazioni lanciate dagli UFO che, nel frattempo, avevano invaso segretamente la terra. Reich è stato uno dei massimi esponenti della Rivoluzione sessuale e culturale freudiano-marxista degli anni Sessanta.

Bibliografia

  • H. J. Eysenck, Decline and Fall of the Freudian Empire («Declino e crollo dell’impero freudiano»), Transaction Publishers, 2004.
  • James Jackson Putnam and Psychoanalysis: Letters between Putnam and Sigmund Freud, Ernest Jones, William James, Sandor Ferenczi, and Morton Prince, 1877-1917, Nathan G. Hale, Cambridge 1971.
  • W. Reich, Sexual Revolution («Rivoluzione sessuale»), Farrar Straus Giroux, 1986.
  • E. M. Jones, Libido Dominandi: Sexual Liberation & Political Control, St. Augustines Press, 2005.
  • W. Reich, Passioni di gioventù: un’autobiografia 1897-1922.
  • Roberto Marchesini, Le vie della psicologia: storia e tendenze contemporanee, 2020.

 

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