Per un significativo paradosso storico, lo stesso emblema culturale del Settecento – la luce – alludeva a una singolare convivenza, a un’ambiguità spirituale, spesso presente nello stesso individuo, tra razionalismo e misticismo.
[M. Freschi, 1979]

Di quale luce parliamo quando ci riferiamo all’Illuminismo? I canali culturali ufficiali, quelli che hanno opportunamente sorvolato sugli elementi che potessero essere motivo di imbarazzo culturale e ideologico, ci riferiscono comunemente che nell’età delle lumières la luce è collegata al razionalismo, alla Ragione. In realtà, la luce che balugina nel Secolo dei Lumi non allude solo alla forza con cui il puro ragionamento è in grado di diradare le presunte tenebre dell’oscurantismo religioso e culturale, ma rappresenta anche «un’immagine di origine mistica: luce/tenebre, illuminazione interiore»; perciò non solo un percorso razionale, ma anche una «via iniziatica ed esoterica».

Le due luci dell’Illuminismo

Denis Diderot

La luce dell’Illuminismo non è soltanto quella che esige gli strumenti del razionalismo, ma anche quella che individua un atteggiamento mistico-religioso (ovviamente a margine della religiosità ufficiale) votato alla ricerca di un «vero nascosto» da illuminare e destinato a gruppi eletti. Se gli Illuministi di stampo volteriano rifiutano quasi del tutto la tradizione mistica insita nell’Illuminismo, altri, come Denis Diderot (1713-1784), si addentrano nello studio dell’immaginazione come «demone interiore», capace di condurre il filoso a una conoscenza poetica superiore. E la conoscenza poetica, come la conoscenza scientifica, ricorre per Diderot all’analogia; per cui lo stesso metodo illuministico è condiviso da teosofia e alchimia (laddove un Illuminismo classico definirebbe come «pazzo dissennato» un teosofo, Diderot rivela imbarazzanti punti di contatto). Del resto, è nella tradizione esoterica, che si addensa nell’Illuminismo, che va a formarsi la nebulosa del Romanticismo, con le sue inquietudini, i suoi rituali, la sua ribellione a Dio, verso la definizione del super-io (l’uomo trova Dio nel proprio Io).

Il linguaggio esoterico interno all’Illuminismo nasconde ai non iniziati quelle verità raggiunte grazie alla «luce iniziatica», individuale – o comunque elitaria – destinata a pochi, e di carattere tipicamente aristocratico. Si tratta di un linguaggio simbolico, che si accompagna a una spiccata ritualità, la quale si configura come «la realizzazione, per illuminazione appunto, di un certo scopo esoterico».

Illuminati e Illuministi

Nel Secolo dei Lumi rifulge una duplice luce: quella degli Illuministi, gli enciclopedici cercatori di scienza e nozioni, e quella degli Illuminati, con la loro sete di conoscenza universale, i quali assegnano alla volontà di progresso una direzione iniziatica di elevazione spirituale in senso esoterico (elettivo e simbolico) e occulto (oltre la realtà sensibile e dominabile dalla pura ragione). Questa sorta di Illuminatismo iniziatico ed esoterico, indubbiamente in contrapposizione all’Illuminismo razionale, si manifesta soprattutto nell’azione delle logge massoniche, che nel cuore del Settecento si radicano esprimendosi nel dialogo arcano, politico e religioso dell’epoca. Religioso non nel senso cristiano, bensì teosofico, di chi non ha bisogno della Chiesa e della sua rivelazione per raggiungere la verità, ma di un cammino – del cammino – verso il Tempio; un viaggio che comprende anche la discesa negli inferi, prima di salire verso la rinascita. Per questo il Secolo dei Lumi è il secolo del primo vero e più feroce attacco alla Chiesa, divenuta, suo malgrado, segno di controllo e oscurantismo, laddove gli Illuminati vogliono portare la loro luce e la loro ragione, nel solco di una rivelazione che conduca a all’uomo-dio.

Come detto, la via dell’illuminazione presuppone, per forza di cose, una visione ottimistica del male: «la caduta deve servire a lanciare l’uomo verso una beatitudine ancora più perfetta di quella perduta, perché tutta consapevole». Il concetto di rigenerazione e rinascita si dilatano, diventando segno del riscatto possibile dell’umanità rispetto alla religione ereditata dai padri. La Ragione è, dunque, solo una delle vie dell’Illuminismo, il quale, intanto, preparava la via al Nuovo Umanesimo.

Continua…

Bibliografia

  • Eirca Joy Mannucci, Gli altri lumi, Sellerio Editore Palermo, 1988.
  • M. Freschi, Dall’occultismo alla politica. L’itinerario illuministico di Knigge, 1979.
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