Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e forse duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
[Charles Darwin]

I circoli culturali londinesi (e non solo londinesi) hanno avuto un’influenza straordinaria e sottovalutata nella gestione della rivoluzione culturale, soprattutto negli ultimi tre secoli (ne parleremo approfonditamente). Questi club elitari, più o meno segreti, più o meno allineati con i rivolgimenti sociali e culturali delle rispettive epoche, si sono agglomerati intorno a individui di grande fascino e carisma, spesso donne, e si sono riuniti in modo quasi sempre strutturato, identificandosi in uno scopo o in un ideale comune, magari diverso, e ciononostante quasi sempre nel flusso filosofico della messa in discussione della tradizione cristiana e dei sistemi sociali, valoriali ed etici a questa attribuiti.

La fondazione dell’X Club

Thomas Archer Hirst
Thomas Archer Hirst

È il 1864, nove eminenti scienziati, e intimi amici, fondano un «club da pranzo» una sorta di luogo di incontro in cui discutere di ricerca scientifica, di filosofia e di religione in modo conviviale; e mediante il quale promuovere specifiche «convinzioni scientifiche» spesso ostacolate da scienziati tradizionali, da teologi o da istituzioni (come la Chiesa) ritenute nemiche del progresso scientifico. Il matematico Thomas Archer Hirst (1830-1892) riferisce in un suo articolo del 1864 che «giovedì 3 novembre si è verificato un evento di una certa importanza presso il St. George’s Hotel in Albemarle Street» ovvero la nascita di un nuovo club formato da «Tyndall, Hooker, Huxley, Busk, Frankland, Spencer, Lubbock e me stesso».

I nove uomini di Darwin

Erasmus Alvey Darwin with Charles Darwin's sons
Alcuni membri della famiglia Darwin

John Tyndall (1820-1893) è il fisico inglese al cui nome sono legati il noto effetto tyndall (particolare fenomeno di diffusione della luce) e la divulgazione scientifica dell’esistenza dell’Effetto Serra. Joseph Dalton Hooker (1817-1911) è un celebre botanico e presidente della Royal Society (istituzione di divulgazione scientifica di stampo malthusiano). Thomas Henry Huxley (1825-1895), il «mastino di Darwin», è biologo e botanico, fra i primi a parlare del meccanismo dell’evoluzione e strenuo difensore del darwinismo. George Busk (1807-1886) è chirurgo, zoologo, parassitologo, paleontologo e medico personale di Charles Darwin. Sir Edward Frankland (1825-1899) è un chimico, dal 1853 membro della Royal Society e insignito nel 1897 dell’Order of the Bath (L’Ordine del Bagno), ordine cavalleresco britannico fondato ufficialmente da Giorgio I il 18 maggio 1725, ma attribuito a Enrico IV (1399). Il già citato Herbert Spencer ed infine John Lubbock (1834-1913) banchiere e archeologo, fortemente influenzato dall’evoluzionismo, come emerge chiaramente dai suoi lavori accademici. Infine William Spottiswoode (1825-1883), matematico e presidente della Royal Society dal 1878 al 1883. Il nome degli Spottiswoode, si legherà, molto tempo dopo, alla casa editrice Eyre & Spottiswoode, fondata nel 1739 da William Strahan, e rilevata nel 1929 da George Edward Eyre e Andrew Spottiswoode. Editori in qualche modo nel solco, fin dall’Ottocento, della divulgazione accademica di stampo culturalmente rivoluzionario e femminista.

I legami con la Royal Society

La stragrande maggioranza delle discussioni dell’X-Club gira fin da subito intorno agli affari della Royal Society e, ovviamente, alla teoria della selezione naturale. La Society è una prestigiosa associazione britannica, presieduta negli anni 1883-1885 da Huxley, membro autorevolissimo del Club. Nella «strategia del consenso scientifico», tanto cara ai membri, essa gioca un ruolo determinante, grazie alla rivista Nature, la quale inizia fin da subito a diffondere le idee evoluzionistiche, allo scopo di «imporle» all’attenzione accademica. Già nel 1870 almeno sei dei membri dell’X-Club avranno scritto articoli di stampo evoluzionistico sull’autorevole rivista, argomentando, con sempre maggiore energia, contro gli attacchi dei colleghi conservatori.

La “naturale selezione economica”

Edward Pease

La forza mediatica e propagandistica dell’X-Club in favore delle teorie di Darwin è così evidente che perfino il celebre scrittore socialista Edward Pease (1857-1955), membro tra l’altro della Fabian Society, individua l’interconnessione ormai inevitabile fra politica sociale britannica ed evoluzionismo, attribuendo alla diffusione del nuovo postulato della selezione naturale un ruolo fondamentale nello sviluppo politico e annunciando così il «darwinismo sociale» (ma che forse sarebbe più opportuno chiamare «spencerismo sociale»), nel quale la «selezione naturale» diviene principio cardine di riordino delle politiche sociali, quasi opzione sociologica obbligata per la salvezza dell’economia mondiale.
In tale clima di rivoluzione culturale e scientifica, in cui si è ormai resa necessaria una contrapposizione apparentemente pacifica, accreditata possibilmente dalla nuova pseudo-scienza, al socialismo violento di derivazione marxiana, l’X-Club apre all’instaurazione di un vincolo sempre meno arbitrario, perché avvalorato dalla voce della scienza, fra selezione naturale ed economia, tracciando sempre più marcatamente la via verso una gestione dell’economia di stampo sovra-nazionale e propugnando con forza la necessità di avviare politiche di «selezione» volte a meglio gestire le risorse economiche.

Dall’X Club alla Fabian Society

Annie Besant

L’X-Club, dunque, traccia volutamente una strada, imposta la rotta e naviga, tra l’altro, in acque relativamente tranquille, grazie all’autorevolezza dei suoi membri e agli agganci con diversi altri club ed associazioni elitarie. Agisce con pazienza e prudenza pur di avvalorare l’evoluzionismo e le sue implicazioni all’interno del sistema di valori in cui si muove la società britannica e, soprattutto, anticipa l’avvento della Fabian Society, un movimento, più che un gruppo, volto all’instaurazione del «cambiamento lento e paziente» del tessuto economico e sociale, adoperando la strategie del lento agire per conseguire la vittoria sui nemici.
Tra i membri fabiani più discussi e celebrati, oltre allo scrittore H. G. Wells (1866-1946), autore dell’espressione «Nuovo ordine mondiale», c’è Annie Besant (1847-1933), sostenitrice influente del circolo fabiano, strenua promotrice dell’ateismo culturale e della selezione degli esseri umani in chiave malthusiana (che dovrebbe attuarsi principalmente grazie alla diffusione dei metodi contraccettivi, sostenuta con argomentazioni femministe), conosciuta per i suoi numerosi scritti esoterici e per la sua vicinanza a Helena Blavatsky (1831-1891) fondatrice della Società Teosofica, con la quale la Besant condivide fin dai primissimi incontri la «dottrina segreta» e mediante la quale consegue l’iniziazione teosofica. Sarà, tra l’altro, la madre adottiva di Jiddu Krishnamurti (1895-1986), poi uno dei più influenti filosofi indiani della pop culture di massa, in cui la Besant vedrà, per anni, il nuovo Messia ed una nuova reincarnazione del Buddha. Ma questa è un’altra storia.

Leggi la prima parte

Bibliografia

  • J. Vernon Jensen, The X Club: fraternity of victorian scientists, The British Journal for the History of Science, 1970.
  • Enzo Pennetta, L’ultimo uomo. Malthus, Darwin, Huxley e l’invenzione dell’antropologia capitalistica, GOG Edizioni, 2017.
  • Charles Darwin, On the origin of the species.
  • Michel Onfray, Teoria della dittatura. Perché non viviamo più in una società libera, Ponte alle Grazie Editore, 2020.
  • Herbert Spencer, Educazione intellettuale, morale e fisica, Anicia Editore, 2017.
  • Roberto De Mattei, Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi, Cantagalli, 2009.
  • G. B. Shaw, S. Webb, W. Clarke, S. Olivier, G. Wallas, A. Besant, H. Bland, Saggi fabiani, Editori Riuniti, 1990.
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