La magia rossa e la rivoluzione sessuale (I)

«Secondo le teorie gnostiche, è mediante un atto d’amore che il mondo venne creato: l’Assoluto, in un immenso coito cosmico generò il Pensiero, ed il Dio Uno divenne la splendida dualità, prima coppia di amanti perfetti, la sizygia voluttuosa il cui intenso desiderio avrebbe fatto nascere la materia», per cui l’Amore presiede all’intera creazione e l’atto sessuale non sarebbe altro che una manifestazione della natura divina della coppia, che replicherebbe, nell’atto stesso e in ogni atto, la creazione dell’uomo-dio. La pratica legata a questa «teologia del sesso» è la magia rossa, meglio nota come magia del sesso.

Le origini

I primi riferimenti, o meglio insegnamenti, riguardo alla magia rossa risalirebbero all’occultista americano Paschal Beverly Randolph (1825-1875) abolizionista, spiritista e pellegrino in Turchia, Egitto e Siria in cerca di «sapienza esoterica». Fu autore di un trattato sull’uso iniziatico dell’hashish come aiuto per entrare negli stadi di trance contemplativa, e di un manuale sulla chiaroveggenza attraverso gli specchi (1860). Ma Randolph fu noto soprattutto per il suo saggio sulla magia rossa (la pratica del sesso magico) intitolato Eulis! The History of Love: Its Wondrous Magic, Chemistry, Rules, Laws, Modes (1874), base per il cerimoniale di magia sessuale adottato – e ampiamente praticato – nell’Ordine Ermetico della Golden Dawn, nell’Ordo Templi Orientis, fra gli altri.

La donna perfetta

Rifacendosi in particolare a pratiche sessuali siriane, Randolph ne proponeva una parziale rivisitazione, affermando che «lo scambio di energia elettromagnetica tra uomini e donne si concentra in sette punti dai quali promanerebbe il profumo della divinità nell’atto sessuale», e affermò che l’atto sessuale coronato da orgasmo è «il più potente che gli esseri terreni possano impiegare» a patto di «utilizzare una donna superiore, perché una prostituta o una donna bassa è inutile per questi scopi nobili e santi». Il nostro specificò anche che la donna adatta ai riti di magia sessuale, volti a ottenere un potere divino, non doveva essere vergine e tanto meno la moglie di un altro, ma certamente una donna esperta, capace di «un’intensa energia mentale […] combinata con una perfetta capacità sessuale e orgasmica».

Il fallicismo sacro

Ophiolatreia: Rites and mysteries of serpent worship, di Hargrave Jennings

Nella sua esposizione dei rituali di magia sessuale, Randolph fu influenzato dallo studioso del fallicismo sacro Hargrave Jennings (1817-1890), rosacrociano e convinto assertore, in numerose e voluminose opere, dell’importanza dell’«adorazione fallica del Sole e del fuoco» nella nascita di tutte le religioni; ogni religione, dunque, aveva per Jennings origine sessuale. Teoria cui si rifece anche Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della Società Teosofica. La Blavatsky sottolineò più volte che «È del tutto vero che l’origine di ogni religione si basa sui doppi poteri, maschile e femminile, della Natura astratta, ma questi a loro volta erano le radiazioni o emanazioni del Principio asessuato, infinito, assoluto, l’unico ad essere adorato, in spirito e non con riti; le cui leggi immutabili nessuna parola di preghiera o propiziazione può cambiare, e la cui influenza, grazia o maledizione solare o oscura, benefica o malefica, sotto forma di Karma, può essere determinata solo dalle azioni – non dalle suppliche vuote – di un devoto. Questa era la religione, l’unica fede di tutta l’umanità primitiva».

La Craddock e le arti rosse

Lo stesso Randolph ebbe una grande influenza sulla Blavatsky, soprattutto perché per il medico esoterista la pratica della magia sessuale poteva condurre a telepatia, alla comunicazione con spiriti disincarnati e all’ottenere più facilmente il dono delle rivelazioni spirituali. Tutto il sistema magico-sessuale si basava sull’uso della divinazione con gli specchi, su particolari esercizi di respirazione, sull’uso dell’hashish, il tutto mediante tre tecniche magiche: Volantia, Decretism e Posism.
Ma gli iniziatori della magia rossa furono molti, fra questi Ida Craddock (1857-1902) che scrisse molti testi sulla «sessualità sacra», nel senso di magica, affermando, come riferì un ammirato Aleister Crowley (1875-1947), di essere la moglie di un angelo e di avere «particolari rivelazioni». Si lasciò coinvolgere nello studio e nella pratica dell’occultismo quando aveva circa trent’anni (1887), periodo in cui la Società Teosofica (fondata nel 1875) promuoveva, soprattutto presso salotti femminili, insegnamenti occulti. La Craddock frequentò lezioni di Teosofia presso una Chiesa Unitaria locale e iniziò a inoltrarsi nello studio di argomenti occulti di stampo esoterico. Nei suoi testi citò fonti bibliche ed ecclesiastiche, filosofi indù e greci e occultisti contemporanei, e tale immersione nella materia la portò ad essere eletta «Sacerdotessa e Pastore della Chiesa di Yoga», una propaggine teosofica.

La Società Teosofica e la magia rossa

Helena Blavatsky

La «magia del sesso» entrò nella vita della Craddock tra il 1889 e il 1891, quando divenne amante di due uomini, l’uno più giovane e inesperto, l’altro praticante di magia rossa, un ex sacerdote ed eretico mistico (probabilmente introdotto a Ida attraverso circoli teosofici), che la portò alla pratica dell’estasi sessuale come forma di potere sovrannaturale. La donna iniziò a studiare la sessualità esoterica, combinandola con studi folclorici, con la mitologia del fallo sacro, e varie fonti del mondo occulto, tra cui, appunto, P. B. Randolph. Il suo lavoro si inserì in un contesto in cui, grazie al crescente interesse per occultismo, spiritismo ed esoterismo (siamo a fine Ottocento e non siamo distanti dall’evento spiritico delle sorelle Fox) la percezione della sessualità si trasformò in una forma di rivelazione, una pratica gnostica, un percorso iniziatico e divinizzante. Il tutto incoraggiato dalle dovute circostanze culturali: lo studioso di religioni orientali, e occultista (nonché spia e traduttore), Richard Francis Burton (1821-1890) aveva introdotto in Europa le traduzioni del Kama Sutra e dell’Ananga Ranga; nel mentre, Havelock Ellis (1859-1939), medico e psicologo britannico, aveva iniziato ad applicare i principi scientifici allo studio della sessualità.

Oriflamme

La magia rossa, lo studio del potere magico del sesso, la liberalizzazione di qualsiasi pratica e atto sessuale fu la prima rivoluzione sessuale. Un percorso che fu ampiamente solcato e amplificato anche da Carl Kellner (1826-1855), fondatore dell’Ordo Templi Orientis, che affermò di aver appreso le pratiche di magia rossa da tre grandi adepti e che volle per questo imprimerne il potere nella sua organizzazione massonica anche mediante il periodico divulgativo Oriflamme (1904) che in un numero del 1912 riportò le rivelazioni cui era giunta l’Organizzazione: «Il nostro ordine possiede la chiave che apre tutti i segreti massonici ed ermetici, vale a dire gli insegnamenti della magia sessuale, e questo insegnamento spiega, senza eccezione, tutti i segreti della massoneria e tutti i sistemi di religione».

Seconda parte

Bibliografia

  • Ida Craddock, Heavenly Bridegrooms, Ts., spec.coll., University of Southern Illinois.
  • Anna Louise Bates, Weeder in the Garden of the Lord: Anthony Comstock’s Life and Career, Lanham, MD: University Press of America, 1995.
  • Louis Culling, Sex Magick, St. Paul, MN: Llewellyn Publications, 1988.
  • Aleister Crowley, The Equinox, Volume III, Number 1, New York: Samuel Weiser, 1972.
  • Richard Reuss, Teoria e pratica della magia sessuale. Iniziazione alla Magia Rossa, Independently published, 22 maggio 2019.
  • H.P. Blavatsky, Buddhism, Christianity And Phallicism, in Theosophical Articles By H. P. Blavatsky, The Theosophy Company, reprint 1982.
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