Il genere narrativo conosciuto come cyberpunk ha radici politiche e culturali profonde, con grandi autori come William Gibson e Neal Stephenson che hanno plasmato il suo sviluppo e successo. «Cyberpunk è una cometa che ha transitato nel cielo della narrativa di speculazione e che è esplosa nel momento di massimo fulgore. Ancora per molto tempo navigheremo tra i suoi luminosi detriti» (Morte e trasfigurazione del cyberpunk, su LN – Libri Nuovi, 1996-2002).

UNA ORIGINE, MA NON L’UNICA

IL SENSO CULTURALE

l termine cyberpunk è stato coniato negli anni ’80 per descrivere un nuovo tipo di narrativa distopica, ambientata in un futuro prossimo in cui la tecnologia domina la società e le sue implicazioni sono spesso oscure e sconvolgenti. Un’opera fondamentale in questo senso è Neuromancer di William Gibson, pubblicato nel 1984. Il romanzo ha dato inizio a una serie di opere che esplorano il rapporto tra l’individuo e la tecnologia, la società di controllo e la disuguaglianza, facendo emergere temi che sono diventati pilastri del genere. Il racconto cyberpunk crea scintille di attrito tra tecnologia e scienza, è narrativa sociale e politica, ribellione e rassegnazione, spesso trasfigurato in resistenza estrema e disumanizzante, oppure in opposizione alle pratiche transumane tipiche dell’innesto artificiale nell’umano.

FANTASCIENZA E CYBERPUNK A CONFRONTO

POSSIBILITÀ E DENUNCIA

C’è un legame tra cyberpunk e fantascienza? Il legame esiste nei termini dell’interpretazione di significati in quanto «estrapolazione coerente degli effetti di una novità tecnologica, ossia un elemento inserito nella realtà nota che ne modifica la percezione da parte dei soggetti che ne fanno parte e insieme trasforma profondamente il modo di auto-concepirsi e autoregolarsi di quella determinata società.» È il senso del possibile che lega i due generi, che nel cyberpunk diventa – in termini spesso di carismatica denuncia – la commercializzazione della Realtà Virtuale, gli sviluppi dell’ingegneria genetica, e soprattutto la possibilità di un controllo monopolistico degli strumenti di comunicazione, quelli che Gibson chiama i tentacoli delle grandi Corporazioni.

IL PROBLEMA DELLE INFORMAZIONI

LA LETTERATURA DELL’INVASIONE

Nella visione denunciante del cyberpunk, la comunicazione è la «mole incommensurabile di informazioni, dati, progetti, articoli, riflessioni che transitano quotidianamente. L’epifenomeno, l’aspetto appariscente e inutile di questo, come di altri eventi epocali, sono gli inevitabili frivoli articolotti dei settimanali d’opinione, mentre la realtà al silicio e germanio sono i miliardi di therabyte di informazione che devono circolare, pena il ritardo e la paralisi della Produzione.» Questo è il punto: i dati hanno un valore, le informazioni – anche e soprattutto personali – hanno un valore, la privacy è nemica della produzione. Ecco perché è possibile definire «Fantascienza come letteratura del Possibile» mentre il cyberpunk «letteratura dell’Invasione».

PERICOLO DISUMANIZZAZIONE

RESTARE UMANI

Il cyberpunk, con la sua rappresentazione di un futuro distopico in cui la tecnologia ha un impatto pervasivo sulla società, solleva importanti questioni sociali e culturali. Esso riflette spesso le preoccupazioni del periodo in cui è stato sviluppato, mettendo in luce la crescente influenza delle corporationi, la perdita di privacy, la disuguaglianza sociale e l’alienazione umana, evidenziando la complessità dei rapporti tra l’individuo e la tecnologia. Spesso si concentra sull’idea che la tecnologia, sebbene offra nuove possibilità, può anche schiacciare il singolo con il peso del controllo e della manipolazione. Il genere mette in guardia sulla potenziale disumanizzazione che può derivare da una società troppo dipendente dalla tecnologia.

GLI AUTORI DEL CYBERPUNK

LE NUOVE PROMESSE DEL GENERE LETTERARIO

William Gibson è considerato uno dei padri fondatori del cyberpunk. Attraverso romanzi come Neuromancer, Count Zero e Mona Lisa Overdrive, Gibson ha creato un universo distopico in cui la tecnologia è onnipresente e le persone si trovano costantemente in conflitto con il sistema. I suoi personaggi sono spesso hacker, mercenari o individui emarginati. Un altro autore di spicco nel panorama cyberpunk è Neal Stephenson, noto per Snow CrashCryptonomicon. Stephenson ha introdotto elementi di realtà virtuale e cultura hacker nelle sue opere, esplorando la connessione tra il mondo digitale e quello reale. Le sue storie affrontano tematiche come la manipolazione delle informazioni, la lotta per il potere e il significato dell’identità nell’era digitale. Alla scuola del racconto cyberpunk possiamo iscrivere oggi nuovi scrittori, spesso di nicchia, spesso riservati non-personaggi nell’apoteosi mediatica a cui oggi stiamo assistendo, tra questi, l’italo americano Michael B. Morgan, autore di The Outers (2019) e Root Legacy (in uscita a giugno 2023), che esplora la dominanza della tecnologia, la disuguaglianza, l’alienazione e la lotta per la libertà individuale, con un continuo richiamo all’autodeterminazione e alla resistenza nei confronti dell’invasione dell’intimo e della coscienza tipica dei nostri giorni; ma anche Doctorow, autore noto per il suo romanzo Little Brother, ambientato in un futuro prossimo in cui la sorveglianza di massa e la perdita di privacy sono il morbo quotidiano.

 

Bibliografia essenziale

AaVv – Mirrorshades – Bompiani 1994
Piergiorgio Nicolazzini (cur.) – Cyberpunk – Editrice Nord 1995
Mark Leyner – Mio cugino il Gastroenterologo – Frassinelli 1995
Neal Stephenson – Snowcrash – ShaKe edizioni underground, 1995
Marc Laidlaw – Una famiglia nucleare – Bompiani 1996
K.W.Jeter – Dr. Adder – Fanucci 1995
William Gibson – Monna Lisa Cyberpunk – Mondadori Oscar 1996
Pat Cadigan – Mindplayers – ShaKe edizioni underground, 1996
Richard Calder – Virus Ginoide – Editrice Nord 1997
Akira Mishima – Bambole – Fanucci 1997
Michael Marshall Smith – Ricambi – Garzanti 1997
William Gibson – Aidoru – Mondadori 1997
Tom Maddox – Halo – Phoenix 1997
Kadrey Richard – Metrofaga – ShaKe ed. underground, 1997
Bruce Bethke – Headcrash/ fuori di testa – Fanucci 1997
Neal Stephenson – L’Era del diamante – ShaKe edizioni underground, 1997
Mark Leyner – Ehi tu, baby – Frassinelli 1998
Michael Marshall Smith – Uno di noi – Garzanti 1998
Pat Cadigan – Sintetizzatori umani – ShaKe ed. underground, 1998
Jeff Noon – Alice nel paese dei numeri – Frassinelli 1998
K.W.Jeter – Noir – Fanucci 1999
Bruce Sterling – Caos USA – Fanucci 2000
Pat Cadigan – Folli – ShaKe edizioni underground, 1999
John Shirley – Il cuore esploso – ShaKe edizioni underground 2000
Rudy Rucker – Software, i nuovi robot – Mondadori Urania 2000
William Gibson – American Acropolis – Mondadori 2000
Rudy Rucker – Wetware, gli uomini robot – Mondadori Urania 2000
K.W. Jeter – Le macchine infernali – Mondadori Urania 1997
Paul De Filippo – Steampunk – Editrice Nord 1997
J.P. Blaylock – Homunculus – Bompiani 1997
Michael B. Morgan, Root Legacy, 2023

Condividi:
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *